L’etichettatura di sostenibilità è una vera sfida da affrontare per l’Europa nel 2023. Rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero. Questo è l’obbiettivo del Green Deal che verrà finanziato anche da un terzo dei 1800 miliardi di euro di investimenti del piano per la ripresa NextGenerationEU.
Parte dei suoi obiettivi riguardano anche il cibo e la sua produzione, forti della strategia “Farm to Fork”, in italiano “dal produttore al consumatore”.
Questa strategia mira ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare più equo, sano e rispettoso dell’ambiente, così da rendere i prodotti alimentari immessi sul mercato dell’Unione maggiormente sostenibili.
Tutti, consumatori e imprese hanno dei ruoli da svolgere per raggiungere questi obbiettivi. Le prime dovrebbero:
- guidare i consumatori verso scelte più sane e di minor impatto ambientale;
- applicare una trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari.
I secondi possono influenzare il mercato tramite le proprie scelte: se aumenta la domanda di prodotti sostenibili, l’offerta verrà spinta in quella direzione.
Etichettatura di sostenibilità, come dovrebbe funzionare sul piano teorico?

Non Si punta ad una mera classifica degli alimenti come “sostenibili” e “non sostenibili”.
Ma, basandosi su una metodologia chiara e su dati scientifici, si intende promuovere un sistema di produzione più sostenibile, aiutando gli operatori economici a valutare e migliorare la sostenibilità dei prodotti.
Vuole essere un sistema semplice. E per fare questo sono necessarie norme chiare per ridurre la confusione sul mercato. Il termine “sostenibile” purtroppo è stato utilizzato così tanto e in così tanti contesti diversi negli ultimi anni da risultare inflazionato.
È poi importante che nell’etichettatura di sostenibilità sia inclusa la dimensione socioeconomica, nonostante negli stati membri vigano in campo sociale disposizioni diverse (salario minimo, condizioni di lavoro).
E in pratica cosa è l’etichettatura della sostenibilità?

L’etichettatura di sostenibilità nei prodotti alimentari deve:
- abbracciare l’intero processo di produzione;
- essere introdotta in un primo momento su base volontaria, anche se in fase successiva si dovrà valutare se renderla obbligatoria;
- poggiare su una definizione/metodologia chiara, fondata sui 3 pilastri della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica);
- pur lasciando un margine di manovra agli Stati membri, le definizioni e le norme di valutazione devo essere armonizzate in tutta l’UE.
Un quadro per l’etichettatura di sostenibilità non dovrebbe essere finalizzato a classificare gli alimenti come sostenibili o non sostenibili, ma al contrario promuovere la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile. Il quadro per l’etichettatura di sostenibilità è inteso ad aiutare gli operatori economici a valutare e migliorare la sostenibilità dei prodotti (metodologie che incoraggiano i miglioramenti, ad esempio un sistema di analisi comparativa o un sistema di riferimento) e a fornire utili orientamenti ai consumatori.
Tale quadro dovrebbe venire elaborato in modo aperto e trasparente con il coinvolgimento dei portatori di interessi pertinenti e dovrebbe essere basato su una metodologia chiara e fondata su dati scientifici. A tal fine, le imprese dovrebbero avere accesso a indicatori, metodologie e risultati ottenuti sulla base del sistema di etichettatura. E, soprattutto, il quadro deve essere semplice
L’etichettatura di sostenibilità dei prodotti alimentari dovrebbe abbracciare l’intero processo di produzione e, in un primo momento, dovrebbe essere introdotta su base volontaria. Tuttavia, qualsiasi quadro per l’etichettatura di sostenibilità dei prodotti alimentari deve imperativamente poggiare fin dall’inizio su una definizione/metodologia chiara fondata su tutti e tre i pilastri della sostenibilità (ambientale, sociale ed economico), abbracciando l’intera catena del valore dei prodotti alimentari, dalla produzione fino al consumo.
In una fase successiva si dovrebbe valutare se l’etichettatura di sostenibilità debba essere resa obbligatoria. Il quadro UE dovrebbe offrire un margine di manovra adeguato ai sistemi nazionali e regionali, ma le definizioni e le norme di valutazione devono essere armonizzate in tutta l’UE.
L’etichettatura di sostenibilità svolge un ruolo importante quando il produttore non è in grado di fornire
direttamente le informazioni necessarie. Quando invece può fornire le informazioni pertinenti direttamente al consumatore (ad esempio in un mercato agricolo locale o nel punto vendita di un’azienda agricola), un sistema di etichettatura non è necessario. Questo è importante anche per evitare oneri burocratici ai piccoli produttori.
Inoltre occorre che i governi degli Stati si muovano per rendere gli alimenti sostenibili accessibili a tutti. Affinché la strategia abbia successo, però, i consumatori devono essere in grado di riconoscere e comprendere il sistema di etichettatura. Questo ci porta al problema successivo.
Come rendere i consumatori più consapevoli?

Una grande importanza ha l’educazione alla buona alimentazione fin dalla tenera età. Ma anche l’etichettatura di sostenibilità deve essere semplice, comprensibile e affidabile.
Un’etichetta con una scala di classificazione, come le etichette a semaforo, potrebbe essere la soluzione ottimale per permettere ai consumatori di compiere una scelta informata.
C’è quindi anche da chiedersi se e in che modo si possano raggiungere le persone scarsamente interessate al tema dell’ etichettatura della sostenibilità. Grazie al ruolo di esempio svolto da questo nucleo centrale sul piano della sostenibilità, si può comunque ottenere un cambiamento comportamentale per imitazione. Si può parlare di un passo avanti anche quando gruppi di
persone meno interessate a questo tema compiono, almeno occasionalmente o per determinate categorie di prodotti, scelte alimentari sostenibili. Questi sono solo alcuni degli aspetti che servono a nutrire fin dall’inizio aspettative realistiche di fronte all’introduzione di un’etichettatura di sostenibilità.
I requisiti fondamentali per un’efficace etichettatura di sostenibilità dei prodotti alimentari sono un’adeguata percezione e accettazione da parte dei consumatori, accompagnate da un messaggio comprensibile. L’etichettatura stessa deve essere comprensibile, semplice e affidabile. Parallelamente, dovrebbero essere messe in atto misure di accompagnamento dei consumatori, che favoriscano l’educazione e l’informazione in materia di regimi alimentari sostenibili, aumentino la fiducia in un sistema di etichettatura e l’accettazione di tale sistema e motivino a consumare in modo più sostenibile.
Cosa aspettarsi?
Alcuni rivenditori di prodotti alimentari europei stanno già raccogliendo le prime esperienze di questo sistema. Hanno ricavato diverse constatazioni:
1. Un’accoglienza tendenzialmente dei prodotti etichettati rispetto ai prodotti non etichettati;
2. un riscontro positivo specialmente nei più giovani;
3. talvolta confusione derivante dall’utilizzo del sistema Nutri-Score;
4. il desiderio che le informazioni siano riportate anche nell’imballaggio e non solo nel cartellino del prezzo.
Ma in quale contesto si potrà applicare la richiesta di etichettatura di sostenibilità dell’Europa?
E quali scenari futuri si prevedono e quali adempimenti per le aziende?
Con il Webinar gratuito del 14 settembre 2023 Interlabeling cercherà di fornire un quadro generale di cosa potrebbe riservare il prossimo futuro in relazione all’etichettatura di sostenibilità.
Per maggiori informazioni sul webinar contattaci su info@interlabeling.com.
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